Scarabocchiare fa bene. Ma perchè lo facciamo?
Giornata pesante? A lavoro è stata una giornata “no”? Allora mettetevi comodi, prendete carta e penna e cominciate a scarabocchiare. Sicuramente molti di voi lo fanno già, magari senza nemmeno pensarci, in momenti di noia o per esternarsi da una situazione. Ma vi siete mai chiesti come mai si arriva a ciò?
In tutto questo processo non importa quale sia il risultato che andate a disegnare, ma l’appagamento nel farlo. Basta mettersi su un foglio e scarabocchiare qualcosa per accendere nel cervello il circuito della ricompensa e sentirsi subito più creativi e gratificati. C’è chi riempie i quadratini del foglio, chi lo riempie di firme, chi con linee rette in serie. Sono tutti modi diversi di trasferire lo stress, e non solo. Questa scoperta è dimostrata uno studio della Drexel University di Philadelphia recentemente pubblicato su ‘The Arts in Psychotherapy‘.
«Sembra esserci un piacere intrinseco nello svolgere attività artistiche, indipendentemente dal risultato ottenuto», spiega la ricercatrice Girija Kaimal. «A volte siamo critici nei confronti delle nostre opere perché abbiamo internalizzato i giudizi sociali che indicano cosa è buona o cattiva arte, e dunque chi è dotato e chi no. In questo modo – sottolinea l’esperta – potremmo ridurre o negare una semplice fonte di gratificazione per il cervello».
I risultati della ricerca hanno evidenziato un aumento dell’afflusso di sangue e dunque di attività nella corteccia prefrontale, una regione del cervello che fa parte del circuito della gratificazione e che regola pensieri, sentimenti e azioni: il picco massimo si è avuto durante il disegno degli scarabocchi.
Altro dato importante è il fatto che i benefici dell’arteterapia siano stati percepiti da tutti: intervistati dopo gli esercizi, i partecipanti hanno dichiarato di sentirsi più creativi e capaci di risolvere problemi.