Vita di coppia: la decisione di voler avere un figlio
Nei due ultimi articoli si è parlato di amore: dai primi momenti che portano all’estasi fino all’amore di coppia.
Ora proviamo chiederci cosa succede quando decidiamo di avere figli, dei bambini da cresce ed aiutare ad affrontare il mondo.
Prima di tutto è bene sapere che l’essere umano ha un innato bisogno naturale di procreare, ma quante volte sentiamo persone in età fertile e, soprattutto nel nostro paese, dire che non farebbero mai un figlio in un mondo come quello di oggi, che non solo appare difficile, ma sembra, sempre più, andare alla deriva.
L’Italia viene percepita, e forse a giusta ragione, come una nazione in cui non vi è crescita economica e sviluppo sociale: il lavoro non permette il sostentamento del singolo, figuriamoci poi di una famiglia intera. La popolazione italiana sta invecchiando, vale a dire che, rispetto al passato, ci sono molte meno nascite e decisamente meno bambini, mentre è in aumento il numero degli anziani e dei decessi.
Anche il numero delle donne in età fertile è inferiore rispetto ad anni fa, quindi le persone che decidono di mettere al mondo un figlio è in diminuzione e questo tuttavia viene bilanciato dall’aumento, nel nostro territorio, dal numero di figli nati da genitori stranieri.
Ecco proviamo riflettere sul fatto che proprio in questo contesto una giovane coppia matura l’idea di mettere al mondo un bambino. Quanti dubbi, quante paure devono affrontare i due futuri genitori?
Forse vengono incoraggiati dai propri sogni, dai propri desideri, o ancora dalle rispettive famiglie di origine che, a loro volta, desiderano uno o più nipotini. È così che allora il progetto di un bambino inizia a prendere forma: la gravidanza, la stanza del “piccolino”, i vestitini, i primi pupazzetti ancora prima che il nascituro venga alla luce. Inevitabilmente si moltiplicano poi le aspettative di come sarà il bebè: dal colore degli occhi, al suo temperamento, se assomiglierà più alla mamma o al papà, o magari al nonno o ad una lontana zia. Iniziano le prime preoccupazioni sullo stato di salute di chi vive nel grembo della mamma, le prime domande: quando si muoverà? Si muove troppo o troppo poco? ecc..
Occorre tuttavia ricordare che oltre l’immaginazione e le aspettative che gravitano attorno alla pancia e al suo “piccolo inquilino”, con la gravidanza vi è una prima verifica della resistenza della coppia: la donna cambia le sue forme e ci possono essere anche variazioni dell’umore che tuttavia sono lievi rispetto al post-parto. In questo periodo il futuro padre può essere accogliente e supportante verso la propria compagna, oppure vivere una vita parallela non modificando neanche minimamente le sue giornate, lasciando così la donna sola con le proprie aspettative e paure. In questo secondo caso più che mai è bene che la futura mamma sia supportata sia dalla famiglia d’origine che dalle amicizie.
Ma anche il padre dovrebbe essere aiutato a trovare un suo equilibrio e un adeguato senso di responsabilità. Nella realtà invece è raro che si verifichi questo tipo di sostegno alla giovane coppia ed è oltremodo più frequente lo schierarsi da una parte o dall’altra ponendo l’accento sul “benessere” contingente del singolo e non su quello di coppia, non aiutando di fatto i futuri genitori ad affrontare le prime difficoltà, facendoli crogiolare nel proprio individualismo.
In questo senso la figura dello psicologo diventa importante non solo per il supporto alla mamma che magari sta passando un periodo di grande trasformazione, ma anche alle persone a lei vicine che comunque sono spettatori e attori della futura venuta al mondo di un nuovo essere vivente.
Infine, ma non per importanza, occorre sottolineare che se i controlli medici lo permettono e la madre e il suo bambino stanno bene, è importante che essa conduca una vita attiva, che si diverta, che faccia uno sport appropriato e che sia circondata il più possibile da amore e affetto.
Articolo a cura della D.ssa Marica Malagutti
Psicologa specializzata in Psicodramma analitico, Psicologia forense ed in Diritti Umani e Cooperazione dello Sviluppo