Vita di coppia: cosa succede quando due persone “si mettono insieme”
Gli ultimi dati Istat evidenziano il fatto che i divorzi sono quadruplicati, mentre le persone che decidono di coronare il loro amore sono decisamente meno e un po’ più vecchie rispetto al passato. Aumentano invece le unioni civili soprattutto nelle grandi città.
Nell’articolo precedente (clicca qui) abbiamo parlato dell’attrazione che può nascere tra due persone e che cosa prova il nostro corpo e la nostra mente nei momenti più emozionanti.
Ma quando dai primi momenti nasce con il tempo una relazione d’amore che cosa ci succede?
Normalmente se i primi incontri con la persona desiderata sono stati per noi emozionanti e piacevoli tenderemo a ripeterli, a creare così nuovi incontri per provare ancora quel sublime senso di benessere in cui ci siamo sentiti immersi. Ecco perché forse l’amore è cieco, forse proprio per il fatto che ricercando quelle magnifiche sensazioni non guardiamo veramente chi abbiamo difronte pensando che quella persona sia la sola causa di quello che abbiamo provato. Ma questo non è possibile perché dipende anche da noi, dalla nostra predisposizione ad aprirci all’amore, dal nostro stato d’animo e anche da determinate situazioni contingenti che purtroppo o meglio per fortuna non riusciamo a controllare. Infatti molte perone s’innamorano di chi magari conoscono già da tempo e che prima di un determinato istante non avrebbero mai pensato dal punto di vista sentimentale.
Ma ritornando al nostro processo d’innamoramento, dopo un periodo di rinnovata ricerca della beatitudine amorosa, può nascere una relazione che modifica inevitabilmente le due persone che si sentono attratte l’una dall’altra.
Ma quando possiamo dire che la relazione d’amore è sana?
Certamente quando essa permette la crescita di entrambi i partner, quando ognuno dei due protagonisti rende in una qualche maniera migliore l’altro e non si diventa vittima di comportamenti stereotipati e neppure delle aspettative reciproche che danneggiano fortemente qualsiasi tipo di relazione.
I miti e le fiabe hanno visto protagonisti eroi e principesse che lottavano e superavano ostacoli per amore. Primeggiava il senso del sacrificio, dell’impegno e della conquista e tutte le avventure finivano con un “vissero felici e contenti”. Vi erano fiabe in cui il principe salvava la principessa e fiabe come “La bella e la Bestia” in cui la fanciulla riusciva a vedere il bene nel “mostro” e attraverso l’amore vi era la trasformazione salvifica. Ai bambini o meglio alle bambine che oggi fanno parte della generazione adulta, nessuno raccontava cosa accadeva o cosa sarebbe accaduto dopo il “vissero tutti e felici e contenti” o se per caso il principe che è risorto dalla bestia, nei momenti di stress familiare sarebbe diventato ancora spaventoso verso la sua dolce mogliettina.
Con questo non si vuole dire che in questo periodo i matrimoni sono calati e quadruplicati i divorzi per colpa dei miti o delle favole, anzi forse non ci siamo mai soffermati abbastanza sui preziosi e molteplici simboli in essi contenuti, portatori di inestimabili insegnamenti di vita. Si vuole sottolineare invece che oggigiorno troppe poche coppie funzionano per una crescita reciproca dei partners.
Spesso le persone tendono al puro desiderio, ai momenti dei primi entusiasmi al tempo che precede il “vissero felici e contenti” senza avvertire il bisogno di trasformare se stessi e la relazione in cui sono coinvolti. Oggi più che mai alle prime difficoltà di coppia ci si apre a nuovi partners in cerca di nuovi brividi rimanendo immobili senza possibilità di crescita timorosi di invecchiare e fermarsi. Non si comprende che anche l’invecchiamento è una trasformazione e fermarsi con la persona giusta permette di crescere in una direzione evitando di annaspare in rapporti fugaci che ci permettono solo di tornare inevitabilmente al punto di partenza.
Articolo a cura della D.ssa Marica Malagutti
Psicologa specializzata in Psicodramma analitico, Psicologia forense ed in Diritti Umani e Cooperazione dello Sviluppo